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La morte di un sorriso

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Ho creduto d’esser viva
nel torpore di un promiscuo mattino
- caldo di sonno ancora -
e sceso con piedi di nuvole
un letto di memorie
assopite sulla scrivania
tra fogli declinati di tempo.

Ho scritto parole blu
volendo cercar risposte
tra virgole incise
su cortecce di rododendri.

Ho creduto con animo bambino.

Ho perso la bocca del sorriso
- svenendo alla morte -
allorché un sole alle dodici
ha fuso le ali
alla mia sfinge di cera.

 cosimina viscido - 28/04/2010 16:10:00 [ leggi altri commenti di cosimina viscido » ]

Dolore espresso in modo magistrale e riservata...mi piac molto questa poesia!

 Lorena Turri - 27/04/2010 00:17:00 [ leggi altri commenti di Lorena Turri » ]

Loredana, c’è un verso che dice "ho creduto con animo bambino". I bambini sono ingenui e credono alle favole. Le favole non sono mendaci ma nemmeno realistiche. Nelle favole il dolore esiste ma non si percepisce. Si squarciano pance di lupi, cavalieri si tagliano falangi per aprire le porte dei palazzi abitati da draghi malvagi, si tengono bambini prigionieri, si bruciano vecchie megere nei forni. Insomma succedono le cose più terribili ma mai uno spargimento di sangue, mai un’immagine dolorosa, mai un accenno alla sofferenza. Ecco, probabilmente, nel mio inconscio c’era questa immagine fiabesca del dolore quando la scrissi e una presa di coscienza della propria sofferanza unita a una gran voglia di esorcizzarla in qualche modo. Non l’ho scritta, infatti, in contemporanea agli eventi, ma parecchio tempo dopo quando anche il dolore, per fare una citazione, "diventa profondità".

P.S.: Oggi, quando ho scritto che era un pezzo della mia vita mi si sono riempiti gli occhi di lacrime e ho sbagliato a scrivere il mio nome perchè non riuscivo a vedere i tasti... :-)

 Loredana Savelli - 26/04/2010 20:43:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

L’ho riletta. Davvero non colgo la tragicità, ma come la fine di un incanto, l’attimo in cui ci si sveglia da una fiaba (o da un sogno). Non potrebbe essere che il dolore di cui tu parli si sia distillato nella trasfigurazione poetica sì da addolcirsi e perdere il suo potere mortale?

 Korena Turri - 26/04/2010 20:25:00 [ leggi altri commenti di Korena Turri » ]

Loredana, il senso di questa poesia è molto più doloroso... purtroppo per me. Riguarda un pezzo della mia vita che non vorrei mai nessuno vivesse.

 Loredan Savelli - 26/04/2010 19:23:00 [ leggi altri commenti di Loredan Savelli » ]

Il sole a volte è "spoetizzante", soprattutto quello di mezzogiorno!
Una bella poesia, piena di magia.

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